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Le vite degli altri - film del 2006
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Le vite degli altri - film del 2006
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Le vite degli altri è un film del 2006 scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Il dramma, che si confronta con la storia della DDR e indaga lo scenario culturale della Berlino Est controllata dalle spie della Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato, temuto organo di sicurezza e spionaggio), è il lungometraggio di debutto del regista e sceneggiatore Florian Henckel von Donnersmarck. Il film è comparso nelle sale tedesche il 23 marzo 2006. Allo stesso tempo è stato pubblicato il copione del film dall’editore tedesco Suhrkamp.
Il film è stato insignito di numerosi premi: in Germania (Deutscher Filmpreis nel 2006, in 7 categorie su 11 nomination), in Baviera (Bayerischer Filmpreis, in 4 categorie), in Europa (European Film Awards, in 3 categorie). È il terzo film tedesco a conseguire il riconoscimento dell'Oscar al miglior film straniero, dopo Il tamburo di latta (Die Blechtrommel) (1980) e Nowhere in Africa (Nirgendwo in Afrika) (2003).
Friedrich Hans Ulrich Mühe
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Le vite degli altri è un film del 2006 scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Il dramma, che si confronta con la storia della DDR e indaga lo scenario culturale della Berlino Est controllata dalle spie della Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato, temuto organo di sicurezza e spionaggio), è il lungometraggio di debutto del regista e sceneggiatore Florian Henckel von Donnersmarck. Il film è comparso nelle sale tedesche il 23 marzo 2006. Allo stesso tempo è stato pubblicato il copione del film dall’editore tedesco Suhrkamp.
Il film è stato insignito di numerosi premi: in Germania (Deutscher Filmpreis nel 2006, in 7 categorie su 11 nomination), in Baviera (Bayerischer Filmpreis, in 4 categorie), in Europa (European Film Awards, in 3 categorie). È il terzo film tedesco a conseguire il riconoscimento dell'Oscar al miglior film straniero, dopo Il tamburo di latta (Die Blechtrommel) (1980) e Nowhere in Africa (Nirgendwo in Afrika) (2003).
Friedrich Hans Ulrich Mühe
Ultima modifica di arcangelo il Mer Gen 14, 2009 4:23 pm - modificato 4 volte.
Re: Le vite degli altri - film del 2006
Friedrich Hans Ulrich Mühe (Grimma, 20 giugno 1953 – Walbeck, 22 luglio
2007) è stato un attore tedesco, noto al grande pubblico principalmente
per la sua interpretazione del capitano Gerd Wiesler nel film Le vite
degli altri, Premio Oscar nel 2007 per miglior film straniero; ruolo
che gli valse il premio come miglior attore protagonista al più
importante premio cinematografico tedesco, il Deutscher Filmpreis, e
agli European Film Awards.
Curiosamente, gli eventi della sua vita rispecchiavano la trama del
film: Mühe scoprì, in un fascicolo su di lui negli archivi della Stasi,
di essere stato messo sotto controllo da parte della seconda moglie,
Jenny Gröllmann. Lei però negò tutto, e dopo una agguerrita battaglia
legale riuscì ad ottenere che lui non pubblicasse queste sue
affermazioni in un libro.
Dopo aver lasciato la scuola, Mühe fu impiegato come muratore, e a
seguire come guardia al muro di Berlino. Successivamente si dedicò alla
recitazione, e dalla fine degli anni '70 fino agli anni '80 comparve in
numerose rappresentazioni teatrali, divenendo uno degli attori di punta
del Deutsches Theater di Berlino Est. Attivo in politica, denunciò lo
strapotere comunista nella DDR in un memorabile discorso tenuto ad
Alexanderplatz il 4 novembre del 1989, poco prima della caduta del
muro. Dopo la riunificazione, continuò ad apparire in numerosi film,
programmi TV e produzioni teatrali. In Germania acquisì notorietà per
l'interpretazione del dottor Robert Kolmaar nella serie TV Der letzte
Zeuge (L'ultimo testimone).
2007) è stato un attore tedesco, noto al grande pubblico principalmente
per la sua interpretazione del capitano Gerd Wiesler nel film Le vite
degli altri, Premio Oscar nel 2007 per miglior film straniero; ruolo
che gli valse il premio come miglior attore protagonista al più
importante premio cinematografico tedesco, il Deutscher Filmpreis, e
agli European Film Awards.
Curiosamente, gli eventi della sua vita rispecchiavano la trama del
film: Mühe scoprì, in un fascicolo su di lui negli archivi della Stasi,
di essere stato messo sotto controllo da parte della seconda moglie,
Jenny Gröllmann. Lei però negò tutto, e dopo una agguerrita battaglia
legale riuscì ad ottenere che lui non pubblicasse queste sue
affermazioni in un libro.
Dopo aver lasciato la scuola, Mühe fu impiegato come muratore, e a
seguire come guardia al muro di Berlino. Successivamente si dedicò alla
recitazione, e dalla fine degli anni '70 fino agli anni '80 comparve in
numerose rappresentazioni teatrali, divenendo uno degli attori di punta
del Deutsches Theater di Berlino Est. Attivo in politica, denunciò lo
strapotere comunista nella DDR in un memorabile discorso tenuto ad
Alexanderplatz il 4 novembre del 1989, poco prima della caduta del
muro. Dopo la riunificazione, continuò ad apparire in numerosi film,
programmi TV e produzioni teatrali. In Germania acquisì notorietà per
l'interpretazione del dottor Robert Kolmaar nella serie TV Der letzte
Zeuge (L'ultimo testimone).
Re: Le vite degli altri - film del 2006
vita privata
Mühe si sposò tre volte. La prima moglie fu la drammaturga Annegret Hahn, da cui ebbe due figli: Andreas, fotografo stabilitosi a Berlino, e Konrad, pittore. Si unì poi in seconde nozze all'attrice Jenny Gröllmann, nel 1984, dopo essersi conosciuti ed innamorati sul set del film TV Die Poggenpuhls in quell'anno. Ebbero una figlia, Anna Maria Mühe, anche lei attrice.
Dopo la riunificazione tedesca, Mühe trovò negli archivi della Stasi che lo riguardavano le prove di essere stato sotto sorveglianza non solo da parte di quattro dei suoi colleghi attori al teatro di Berlino Est, ma anche da sua moglie Gröllmann. L'archivio conteneva resoconti dettagliati che la moglie (presumibilmente una Inoffizieller Mitarbeiter, collaboratrice non ufficiale) ebbe con il suo controllore dal 1979 al 1989. Questa vicenda rispecchia la trama del film Le vite degli altri, in cui le pressioni esercitate dalla Stasi sulla compagna del drammaturgo la fanno cedere e confessare che lui fosse in effetti l'autore di un articolo giornalistico scomodo sul tasso di suicidi nella DDR. Mühe and Gröllmann divorziarono nel 1990. In un libro uscito in concomitanza con il film, Mühe raccontò la sensazione di tradimento che provò quando seppe del ruolo della sua ex moglie all'interno della Stasi. Tuttavia, il controllore della Gröllmann in seguito dichiarò che aveva raccolto molti dei dettagli del dossier lui stesso, e che l'attrice non era consapevole di parlare con un agente della Stasi. Dopo una battaglia legale aspra e di grande risonanza mediatica, la Gröllmann (che morì nell'agosto del 2006) ottenne un'ingiunzione che proibì la pubblicazione del libro. Quando a Mühe fu chiesto come si fosse preparato per il suo ruolo in Le vite degli altri, la risposta fu: "ho ricordato".
Quando morì, Mühe era sposato con la terza moglie, l'attrice teatrale Susanne Lothar, e viveva a Berlino con lei e i loro due figli, Sophie Marie e Jakob.
Mühe si sposò tre volte. La prima moglie fu la drammaturga Annegret Hahn, da cui ebbe due figli: Andreas, fotografo stabilitosi a Berlino, e Konrad, pittore. Si unì poi in seconde nozze all'attrice Jenny Gröllmann, nel 1984, dopo essersi conosciuti ed innamorati sul set del film TV Die Poggenpuhls in quell'anno. Ebbero una figlia, Anna Maria Mühe, anche lei attrice.
Dopo la riunificazione tedesca, Mühe trovò negli archivi della Stasi che lo riguardavano le prove di essere stato sotto sorveglianza non solo da parte di quattro dei suoi colleghi attori al teatro di Berlino Est, ma anche da sua moglie Gröllmann. L'archivio conteneva resoconti dettagliati che la moglie (presumibilmente una Inoffizieller Mitarbeiter, collaboratrice non ufficiale) ebbe con il suo controllore dal 1979 al 1989. Questa vicenda rispecchia la trama del film Le vite degli altri, in cui le pressioni esercitate dalla Stasi sulla compagna del drammaturgo la fanno cedere e confessare che lui fosse in effetti l'autore di un articolo giornalistico scomodo sul tasso di suicidi nella DDR. Mühe and Gröllmann divorziarono nel 1990. In un libro uscito in concomitanza con il film, Mühe raccontò la sensazione di tradimento che provò quando seppe del ruolo della sua ex moglie all'interno della Stasi. Tuttavia, il controllore della Gröllmann in seguito dichiarò che aveva raccolto molti dei dettagli del dossier lui stesso, e che l'attrice non era consapevole di parlare con un agente della Stasi. Dopo una battaglia legale aspra e di grande risonanza mediatica, la Gröllmann (che morì nell'agosto del 2006) ottenne un'ingiunzione che proibì la pubblicazione del libro. Quando a Mühe fu chiesto come si fosse preparato per il suo ruolo in Le vite degli altri, la risposta fu: "ho ricordato".
Quando morì, Mühe era sposato con la terza moglie, l'attrice teatrale Susanne Lothar, e viveva a Berlino con lei e i loro due figli, Sophie Marie e Jakob.
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