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Superstizione in Calabria

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Messaggio Da francesca Dom Apr 05, 2009 3:24 pm

brano tratto da questo blog: ( l'ho riportato perchè a volte i link non funzionano e anche perchè non ho trovato il nome dell'autore...)

http://esistiamo.splinder.com/tag/credenze+popolari





col termine superstizioso ci si riferisce appunto a credenze che non hanno un razionale,ma che siamo convinti possano influire sulla nostra esistenza.Superstizione per essere precisi è una parola che deriva dal latino superstitiònem, composto da sùper (sopra) e stìtio (stato), sulla base di "stàre" o "sìstere". Nel significato originario (Cicerone) indicava coloro che insistentemente si rivolgevano alla divinità con preghiere, voti e sacrifici, affinché li serbassero "superstiti" (cioè sani e salvi). Da qui il termine, come espressione di atteggiamento di pavido uso del soprannaturale con lo scopo di scamparla.Occorre inoltre registrare la sopravvivenza millenaria di superstizioni (nell'accezione contemporanea) che già nell'epoca romana erano considerate tali. Ad esempio l'inquietudine che a molti provoca il numero diciassette,(come già accennato) deriva originariamente dall'usanza degli antichi romani di far scolpire sulla propria lapide la parola "VIXI" (vissi). Anagrammando la parola si ottiene "XVII", ovvero 17 in numero romano.Certo è che con la storia della superstizione o di certe credenze nel corso dei secoli nessuno ha avuto dei reali vantaggi con vicende come quelle dell'oroscopo se non per pura coincidenza. In verità la superstizione è anche generalmente molto diffusa in relazione al gioco d'azzardo dalla roulette alle lotterie. E qui il fatto singolare è che la cultura dei media (e non solo) non contrasta, ma anzi spesso coltiva, la superstizione. Si può citare per esempio il caso dei numeri "ritardatari" nel gioco del lotto, che vengono ampiamente segnalati dai media con l'implicita (talvolta esplicita) indicazione che siano i numeri che hanno maggiori ritardi quelli con la maggiore probabilità di venire estratti,fatto che io definirei veramente perverso nonostante la gioia dei monopoli dal superenalotto al lotto e così via.Fatta questa breve premessa ,io cercherò di riportare qualcosa sulle credenze popolari calabresi non per invogliare qualcuno a sfidare la cosiddetta legge dei grandi numeri o a verificare se interpreta i sogni meglio di Freud ,ma solo per il fatto che la storia della calabria può essere meglio interpretata anche attraverso tutta quella lunga serie di tradizioni, credenze e superstizioni popolari tramandatesi nel corso dei secoli. Negli usi e costumi calabresi sono ravvisabili, infatti, estremi storici e culturali di epoche diversissime tra loro; le vestigia del passato si sono conservate intatte soprattutto in quelle aree meno esposte alle influenze esterne: i paesi montani, ad esempio, e alcuni centri maggiormente isolati, tuttora rivivono – in taluni periodi – feste, sagre e avvenimenti nati tantissimi secoli fa; o, ancora, non vengono dimenticati, dalle minoranze etniche, gli eventi e le manifestazioni tipiche di quella specifica popolazione. Infine, anche nei centri più moderni, più esposti alle influenze di altri popoli, le famiglie hanno tramandato piccole superstizioni che accompagnano il fare quotidiano di ciascun calabrese.
Del resto comprendere meglio un popolo forse significa anche rispettarlo di più…….



-quando nasce una bambina o un bambino,si suole conficcare un chiodo in una trave della copertura,ciò facendo il padre del neonato dice: mentu stu chiovu pè sustegnu e pè saluti di stu bambinu.(metto questo chiodo per la salute e la forza di questo bambino)

-I contadini non lasciano crescere molto le unghie,perché si crede,in tal caso,crescano per il diavolo

-quando si mangia con accanto un cane,senza dargli del pane,se è un uomo non troverà moglie e se una donna,non troverà marito.A San.Giorgio Morgeto(RC),dando il pane ad un cane dicono: ti lu dugnu lu pani e prega santu Vitu mu mi manda nu maritu.(te lo do il pane e prega S.Vito che ni mandi un marito)

-non si deve mai aprire un ombrello di sera in camera da letto come pure è cattivo augurio raccogliere i fiori di sera.

-se gettando nel fuoco una foglia di lauro o di ulivo,questa crepita,si accartoccia e balza lontano,è di buon augurio.

-spazzare la casa di buon mattino,è buon augurio;la sera in particolare invece è cattivo augurio

-in campagna la donna non deve raccogliere la legna bruciacchiata.

-il pane sul tavolo non si deve mettere sottosopra,perché esso ha due facce:quella superiore è di Dio e quella inferiore del diavolo.Perciò si dice che questa stando sul suolo del forno si brucia,mentre l’altra si colora di un biondo roseo.

-quando si avverte un certo tremolio nell’occhio destro,ci aspetta una buona notizia a breve, quando invece il tremolio si manifesta in quello sinistro ci vorrà molto tempo.

-a Cosenza in particolare, corre il pregiudizio che una brocca,perché conservi fresca l’acqua,debba essere usata la prima volta da un uomo.

-a Laureana (RC) si crede che guardando in una giara piena d’olio,si eviti il mal che può provocare il sole nel mese di marzo standovi esposti,come dicono:

E’ megghiu màmmata mu ti ciangi

ca lu suli i marzu mu ti tingi

E’ meglio sia tua madre a piangerti

che il sole di marzo a “tingertit”

francesca
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